«Se si vuole ribaltare la polemica fuorviante, astorica e ascientifica occorre insistere, e resistere, sulla formulazione di un nuovo modo di dire le cose, di nominare l'innominato e l'innominabile: dentro le uniformi di poliziott* e militari vivono corpi, anime e menti di persone che sono anche gay, lesbiche o transgender e il loro orientamento sessuale così come la loro identità di genere non inficia le loro funzioni».
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Carlo Scovino lavora da molti anni in ambito psichiatrico occupandosi di progetti terapeutico-riabilitativi. È docente a contratto per l'Università degli Studi di Milano e si occupa di formazione socio-educativa. È stato relatore in diversi convegni relativi all'empowerment e al principio di non discriminazione in psichiatria. Ha collaborato con Unicef in Iraq.