Il cantore Orfeo, benedetto dagli dèi con il dono della musica e della poesia, ha perduto la sua amata, la splendida driade Euridice, fatalmente sprofondata nel regno dei morti appena prima delle nozze. Straziato, decide di affrontare la più estrema delle prove in cui un mortale può cimentarsi.
Raggiungerà l'Averno, penetrerà l'Ade, reclamerà agli dèi della morte colei che ama e la riporterà indietro. Per farlo avrà bisogno del grande condottiero Giasone, della leggendaria nave Argo, della guida del sofisticato Ermes. Ma la risorsa più grande sarà la sua divina abilità lirica, che già tante volte ha stupito uomini e natura.
E tutto ciò non sarà sufficiente.
Non solo insidie tremende e creature mostruose attendono Orfeo. Egli dovrà anche indagare dentro se stesso. Il viaggio non lo porterà solo oltre il mare e oltre la vita, ma pure al cuore della verità ultima, del mistero insondabile che tiene avvinti Amore e Morte, opponendo la corporeità e il sentimento, la presenza e il pensiero, il sensibile e il fantastico.
L'arte di cui è superbo interprete condurrà Orfeo a varcare la soglia più terribile, oltre la quale la sua essenza di eroe si dispiegherà non nel clangore delle armi, ma in un serrato confronto filosofico senza possibilità di resa.
In un romanzo appassionato e coraggioso, le figure potenti del mito, in sé piene di straordinaria capacità evocativa, si distaccano dalla versione più tradizionale per assumere un simbolismo nuovo, profondo, universale. La suggestione epica riesce allora ad abbracciare prospettive diverse, ancora più pervasive e vicine al contemporaneo.