Se da qui. Uno.
Alla galleria. Due.
Ci sono. Tre.
Almeno. Quattro.
Dieci lampioni. Cinque.
Quando. Sei.
Torno a casa. Sette.
La mamma. Otto.
È ancora. Nove.
Viva.
Prima che Massimo possa contare il decimo lampione, il suo vecchio jeep Cherokee imbocca un tunnel. Un ciclista gli corre incontro. Massimo potrebbe sterzare, evitare l'incidente, ma non lo fa. Investe il ciclista, lo spinge oltre il guardrail, giù per una scarpata. Il corpo viene ritrovato, ma nessuno si accorge di nulla, nessuno sospetta di lui.
Massimo capisce che gli piace, che avere potere sulla vita - e soprattutto sulla morte - delle persone è un modo per allentare lo stress migliore di tutti gli psicofarmaci dei quali fa uso. Dunque, perché fermarsi?
Giulia aspetta la sua grande occasione, ma sembra non arrivare mai. È già da un anno che lavora al Secolo XIX e il caporedattore continua ad affidarle gli scarti, articoli noiosi dei quali nessuno in redazione si vuole occupare.
Poi una telefonata nella notte. Una ragazza strangolata al golf club di Rapallo. Un collega è in ferie, un altro ha la figlia con la febbre. Giulia è disposta a occuparsi del caso?
Al primo omicidio, però, ne sussegue un altro. Il modus operandi dell'assassino è sempre lo stesso: lascia il corpo davanti al monastero di Valle Christi con una margherita in bocca. Tra Giulia e il serial killer si instaura un sottile gioco psicologico che si fa sempre più importante. Ma quella che per Giulia sembra un'opportunità, per il resto della città si trasforma in un incubo.