1939, poco dopo la dichiarazione di guerra da parte dell'Inghilterra alla Germania, il giovane Archibald Mitfold, Archy per gli amici, racconta a due vecchi compagni di scuola un paio di incidenti che gli sono capitati e che potrebbero sembrare degli attentati alla sua vita. Il giorno dopo viene trovato morto nella casa della zia a Londra. Che cosa sia successo resta un mistero che Scotland Yard deve scoprire. Il caso viene affidato all'ispettore Pardoe, che scavando nella vita del giovane trova sempre nuovi elementi destinati a complicare le indagini: la sua curiosa passione per il disegno, che lo porta a riprodurre in modo compulsivo una specie poco nota di uccelli; le misteriose riunioni di un'organizzazione, la Nordic Bond, forse simpatizzante per i nazisti; un eccessivo interesse per la scomparsa di un milionario; e in generale una sorprendente e pericolosa "febbre da detective" che caratterizza la personalità del giovane e lo induce a comportarsi di conseguenza. Un giallo disseminato di "aringhe rosse", quella tattica narrativa usata per depistare il lettore nel corso della narrazione e aumentare la suspense fino alla soluzione finale. Per chi ama il periodo d'oro del giallo inglese, perché cercare tra i moderni imitatori, quando è disponibile un autentico (e notevole) romanzo dell'epoca, per la prima volta tradotto in italiano?